Shabby e dintorni

Spesso si usa il termine “shabby” in modo inappropriato, dove per “shabby” si intende il colore bianco o le sue sfumature. In realtà lo “shabby” é uno stile, e rappresenta tutto ciò che è usurato, invecchiato, logoro. Quindi tutti i mobili in teoria potrebbero adattarsi a questo  stile, in pratica però più sono  vecchi e ricchi di storia, lavorati e ricchi di intarsi, meglio si adattano allo stile “shabby”.  La trasformazione avviene attraverso l’uso di colori pastello, delicati, un po’ polverosi, scrostati e patinati dal tempo, che richiamino echi di un passato lontano.  É così che mobili che mai avremmo pensato di recuperare, vivono una seconda vita creando una volta collocati, atmosfere romantiche e rilassanti.  Ma la parte più importante ed interessante per me, é il recupero di un pezzo, ma di questo parleremo prossimamente.

Ora vorrei mostrarvi invece ciò che per me rappresenta il recupero “shabby” partendo da una cassettiera. Fase per fase vi mostrerò come l’ho trasformata.

Questo é lo stato in cui é stata trovata, in una vecchia cantina. Abbandonata da decenni, invasa dai tarli traballante e mancante di alcuni pezzetti di impiallaccio frontale, aspettava che qualcuno la salvasse dalla discarica e dall’oblio.  Mi sono innamorata della forma e delle sue colonnine, mi ricordava un po’ uno stile impero anche se semplificato, e dopo qualche mese di meditazione su come trattarla mi sono decisa.

Per prima cosa l’ho pulita e sgrassata con un prodotto apposito diluito con acqua e una paglietta, quella d’acciaio per i piatti, per togliere la patina e il grasso accumulato nei decenni.  Questa operazione rende più facile anche la carteggiatura.

Poi ho fatto il trattamento antitarlo utilizzando un antitarlo liquido dato prima a pennello e poi direttamente nei buchi con una siringa, e l’ho sigillata con cellophane per un mese e più.

 

Il secondo passo é stato quello di stuccare tutti i buchi e ricostruire le parti mancanti. 

Dopodichè l’ho leggermente cartavetrata con una carta grana 120, spolverata e dato un primer universale.

Ho creato i fregi con una paper clay e li ho applicati sui cassetti.  Ho deciso di fare l’interno con uno smalto all’acqua, mentre l’esterno l’ho trattato con chalk paint verde acqua e avorio.  Per dare più matericità al colore avorio ho aggiunto del gesso bologna e l’ho steso a spatolate.  Ho dato tre mani di colore verde a pennello.

Ho scelto poi un decoro e l’ho disegnato sui frontali dei cassetti centrali, sul piano, e sui fianchi.

Ho incorniciato i tableax con righe di colore a contrasto uguali al decoro, e rifinito con cera bronzo anticante, per ricreare una patina del tempo, e con cera neutra con aggiunta di porporina oro, e ho lasciato asciugare 15 giorni che è il tempo che la cera impiega a cristallizzare.

Dopodichè per essere più sicura ho passato anche un paio di mani di finitura all’acqua satinata.

E questa è la sua ricollocazione nel mondo.

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